Alice ristorante: come nel Paese delle Meraviglie!

Due donne e un sogno.

Quando le donne sognano, sognano in grande!

Mettine insieme due, e saranno in grado di dare vita a un reale “paese delle meraviglie”! E lo faranno in un luogo che mai ti aspetteresti, come Eataly Milano Smeraldo, dove “si nasconde”, splendidamente celato e inatteso, un ristorante che ha già raggiunto le stelle…

Alice! Un nome un programma. Un nome di donna, gestito da due donne.

Ma perché Alice? Perché, appunto, di meraviglie ne custodisce tante. La chef, Viviana Varese, si è avvicinata ai fornelli fin da bambina, grazie alla trattoria di pesce di famiglia, e vanta la formazione che più da sogno non si può, quella di Gualtiero Marchesi.

Accanto a lei una maître e sommelier il cui destino era scritto nel suo stesso nome: Sandra Ciciariello. Sì, perché il ciciariello è un pesce che vive nel mar Tirreno e per lei, Sandra, il pesce non ha segreti:  nata a Ostuni in Puglia, e cresciuta a Milano, all’età di diciott’anni inizia a lavorare nel mercato ittico della città (mercato più importante d’Europa); impara a sceglierlo, pulirlo, conservarlo, il pesce. Nel giro di pochi anni apre una sua rivendita al minuto nel circuito dei mercati rionali…. Fino a che due sogni si incontrano, il suo e quello di Viviana, ed ecco che … il loro ristorante non poteva che avere il nome di un pesce, Alice, e pesci colorati troneggiano trionfanti sui tavoli in legno massello di briccole, elegante trionfo a richiamo dei caratteristici pali che nella laguna di Venezia segnalano le vie d’acqua.

Alice Ristorante MilanoAlice Ristorante Milano

Ma le magie non sono finite…

Cucina prêt-à-porter vs cucina stellata

Da Alice puoi decidere di entrare, fermarti al banco della gastronomia e scegliere cosa gustare a casa o in ufficio. Parola d’ordine, cucina prêt-à-porter, con 70 ricette che spaziano dalla friggitoria alla rosticceria, dagli antipasti freddi ai sughi pronti, ai dolci e piatti unici.

Ma puoi anche decidere di prenotare ed accomodarti su una delle sedie a forma di calice e allora… la cucina stellata è servita. I menù degustazione, Viviana e Sandrina, sapranno condurvi dove solo l’arte gastronomica può, mentre le atmosfere calde del design moderno vengono incorniciate da una vetrata che bacia la Milano Life e i vostri piatti verranno abbinati ai migliori vini italiani e stranieri, come sedia promette, appunto…

Se vi sentite un po’ di giù di corda, la “Rinascita” è assicurata con un risotto al cacio e sette pepi; se avete perso voi stessi, vi ritroverete senza dubbio in “Cercami“, uno sgombro marinato accompagnato da scarole alla piastra, insalata liquida, alga nori croccante e caviale. Potrete andare alla ricerca delle vostre “Radici“, con una tartare di carne di fassona piemontese, uovo marinato alla soia antica, spuma di sedano rapa, radici e insalatina; o potrete tuffarvi nell’antico “1942″, in un viaggio tripudio composto da amaranto risottato con crema di broccoli, cima di rapa saltata, chips di amaranto, cima fritta e fiori eduli.

Il paese delle meraviglie

E là dove la filosofia del “un bravo cuoco sa leccarsi i baffi” si scontra ed incontra, in un valzer senza regole, con il motto “nessun piatto cucinato alla perfezione e presentato alla favola può sopperire a un servizio irrispettoso“, mentre la danza di piatti stupisce e non si arresta, ecco infine che qualcuno, inaspettatamente, vi porta nel paese delle meraviglie. Accade quando in tavola, a saluto di fine cena, arriva una giostra bianca e blu che nasconde piccole leccornie per il piacere di ogni palato…

Evviva le donne, evviva i sogni e… meno male che ancora ci sono donne che ci credono… ai sogni!

Alice Ristorante Milano
Giostra di dolci
Alice Ristorante Milano
La chef Viviana Varese
Alice Ristorante Milano
Arancia caramellata

 

 

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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