Antica Osteria Cera: la trattoria stellata tutto pesce di Lionello Cera

recensione Antica Osteria Cera

Antica Osteria Cera è uno di quei luoghi in cui il viaggio emotivo inizia ancor prima di arrivarci, entrare e farsi coccolare dai piatti del menu.

Perché c’è la storia, quella di una famiglia e di un sogno, che oggi Lionello Cera continua ad onorare; una storia che ti fa venire voglia di andare a toccare con mano, di assaggiare con tutti i sensi, cuore compreso.

Antica Osteria Cera è uno di quei ristoranti del Veneto che quando ti trovi da quelle parti non puoi mancare di visitare. A Lughetto di Campagna Lupia (VE), da antico bar cicchetteria e poi trattoria di pesce, oggi è un ristorante due stelle Michelin, ma l’anima della trattoria che offre gustoso pesce appena pescato è rimasta.

Così, accanto al menu stellato, degustazione o alla carta che sia, i piatti del giorno sono quelli offerti dal mare: crudi, fritti, alla brace o al forno. Come le moeche, crostacei che abitano la laguna tutto l’anno, ma che solo a inizio primavera e a inizio autunno fanno la muta. Abbandonano il vecchio carapace e ne costruiscono uno nuovo, più rigido e più grande. Pescate nel momento di “nudità” diventano morbide e rare, ed ecco che Lionello Cera porta in tavola le Moeche fritte.

Antica osteria cera moeche fritte
ph. Francesca Orlando

Un piatto d’antica tradizione, un prodotto che solo i moecani (pescatori di moeche) esperti possono far arrivare in cucina. Una prelibatezza che certo Lionello Cera conosce sin da bambino, quando papà Rino (pescatore) e mamma Silvana (cuoca) nel loro bar con annessa cucina preparavano cicchetti friggendo il pesce che non avevano venduto al mercato.

La tradizione. All’Antica Osteria Cera non si dimentica, ma la passione, l’arte e la costanza di chef Cera hanno permesso il grande salto: un ristorante dove la semplicità e la familiarità hanno sposato l’alta cucina.

Tradizione che accoglie l’innovazione e la modernità, nei piatti ma anche negli arredi.

L’azzurro mare delle pareti esterne ti dà il benvenuto con la semplice naturalezza dell’osteria di mare, così come la passerella in legno che conduce all’entrata, a richiamare i passi su un pontile d’antica storia.

Poi entri e il bianco ti avvolge. Le tende, le tovaglie, i soffitti in legno chiaro. Il locale è minimal, moderno in assoluto. Niente inutili suppellettili sul tavolo, nemmeno piatti e bicchieri; solo il bianco che contrasta con le sedie arancioni e le lampade di design.

Il viaggio culinario è tutto da costruire, dall’aperitivo alla scelta del menu, che poi arricchiscono il bianco con sorprendente dovizia, come se bianco significasse apertura e attesa, una tela pronta per essere dipinta.

Le posate di varia fattura, vestite con cura per accompagnare un solo e singolo piatto, arrivano bellissime ed eleganti creando l’attesa.

Antica Osteria Cera, il menu.

Due i menu degustazione, accanto ai “classici”, da scegliere alla carta, e ai piatti solo verde, dedicati ai vegetariani.

Azzurro” è il colore del menu che ho scelto: un tuffo sapido dalle mille sfumature, anticipato da un’entrée che apre all’accoglienza dei sapori del mare, tutti.

La sapida aspettativa si fa accesa, ma la prima portata regala la brezza fresca della laguna.

SPAGHETTINO FREDDO con lucerna, mazzancolla, salsa di pistacchi e acqua di capperi. Ad ogni assaggio l’esplosione è fatta di un retrogusto diverso; non sai cosa aspettarti al boccone successivo, sorpresa preparata dal freddo che amplifica il gusto, e poi lo “pulisce”, aprendo la porta a quello successivo.

La BATTUTA DI CROSTACEI, con pesci di scoglio e succo di cozze, riempie il naso e poi tutti i sensi con la delicata ma persistente carezza dell’affumicato che alle cozze conferisce un carattere unico.

La “nuotata” è una lunga continua scoperta, un alternarsi delizioso: l’acido attenuato dal dolce, il limone a sgrassare un gambero, l’agrodolce quando e dove non te lo aspetti… Equilibri squilibranti, fino alla dolce festa di dessert il cui benvenuto viene dato dall’INSALATA DI SARA.

Eccoli qua, i piatti, meravigliosi prima di tutto alla vista.

CANOCCHIE IN TECIA

CAPPESANTE DORATE con succo di merluzzo alla brace e alga Wakame.

MINESTRA DI RISO E VERZE con frutti di mare.

RAVIOLI di gambero bianco, salsa di pane, calamaretti al limone.

ROMBO ALLA BRACE.

INSALATA DI SARA e DESSERT

Freschezza del pescato e prodotti tipici della terraferma; reinterpretazione, tecnica, amore e arte fanno il resto. E’ così che le stelle risplendono, tra le pareti antiche della “casa” di Lionello Cera, che non gli fanno dimenticare, ed anzi sempre regalare ai suoi ospiti, la cultura e la tradizione lagunare.

Un viaggio a caccia di sapori e di emozioni tutto da provare!

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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