Dolce Arte: il gelato gourmet racconta il territorio

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Ogni giorno trovare l’ispirazione per dipingere nuove emozioni di gusto può sembrare un’utopia. Creare e plasmare materie fresche è un dono a cui bisogna accostarsi con umiltà e rispetto perchè è in esse che risiede il gusto. E’ questo il segreto che saprà raccontare al palato quanto questa terra sia ricca di sapori, colori e profumi meravigliosi, di doni che dobbiamo solo saper apprezzare e raccontare”.

E’ un pensiero di Roberto Donno, che ci sorride dietro le sue opere, quelle di Dolce Arte (mai nome fu più azzeccato!), gelateria e pasticceria di Cutrofiano (LE), in Salento.

Roberto è così, legato alla sua terra, con un animo profondamente sensibile. Un uomo nobile, lo definisco io: nobile nei pensieri, nobile nel cuore, nobile nella passione che nutre per il suo lavoro, quella passione che infonde ancora più profumo ai suoi gelati e dolci, il profumo dell’amore.

Ma c’è di più. Perché quella passione vuole raccontare al mondo un territorio, il Salento: quella terra che Roberto cita “ricca di doni”. E’ da questi doni della terra che lui trae ispirazione, ed è con quei prodotti che realizza i più desueti e squisiti gelati che io abbia mai assaggiato.

Uno dei miei preferiti, per altro sorbetto privo di latte, è la Pumpuneddhra, che vedete sorridere di verde vestita tra la fragola e il mandarino. Cetrioli? Si vedete proprio bene, anche se non sono proprio cetrioli, ma delle specie di meloncini non fatti maturare. La freschezza ti esplode in bocca, mentre scopri che quello è il frutto che chiudeva il pasto dei salentini, una sorta di digestivo naturale… e così un po’ di tradizione ti entra nel cuore e quel sapore ti resta impresso nella memoria.

Roberto Donno le chiama emozioni di gusto, ed è davvero questo che sono i suoi gelati: dalla Capasa (che è un vaso tradizionale di terracotta), crema di mandorla variegata ai fichi secchi con praline di torrone (la nota copeta), alla Pizzica, gelato fondente con peperonicino piccante, che ti fa ballare il cuore e ti apre al sorriso.

E le Friseddhre?

Suvvia, chi è che andando in Salento non vede l’ora di assaggiare le friselle coi pomodori!

Da Dolce Arte si può fare anche questo! In una gelateria? Vi starete chiedendo. Sì, perché non solo Roberto propone il gelato alla frisella, ma la dolce crema si trasforma anche in gelato gourmet: pomodoro da gustare su una mini frisella! E ovviamente non sono semplici pomodori…

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Ancora una volta Roberto Donno prende spunto dai prodotti e piatti della tradizione. I pomodori sono schiattariciati, ovvero, come cultura gastronomica salentina vuole, cotti con olio e cipolla e serviti anche freddi.

A far loro compagnia c’è la peperonata (altra icona del Salento), anche lei trasformata in gelato goloso. Due gusti con cui davvero Roberto stupisce gli ospiti: freddi e saporiti, distesi su crostini di pane o piccole frise di cultivar di grani particolari.

“Voglio far riscoprire i sapori – dice -. Voglio che i miei ospiti si lascino guidare dal palato. Mi piace provare ogni giorno a trasformare i prodotti delle nostre tavole in emozioni”.

E’ proprio questo che fa ogni giorno, con la sua umiltà e bontà di cuore, col suo sorriso e amore determinato: lui racconta una cultura, narra un territorio creando nuove emozioni di gusto… e no, caro Roberto, non è un’utopia!

 

Dolce Arte Cutrofiano

Via Giuseppe Garibaldi, 31, 73020 Cutrofiano LE

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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