L’Irlanda è un luogo in cui la storia di carestie e lotta per l’indipendenza si riflette nella sua cucina.
Il popolo irlandese ha sviluppato una resilienza unica e visitando l’isola per la prima volta ho potuto notare come oggi l’Irlanda stia vivendo un vero riscatto gastronomico, trasformando ingredienti semplici in piatti sostanziosi e che rispecchiano la forte identità del paese.
Un viaggio nei suoi sapori è un viaggio attraverso secoli di storia.
La storia dell’Irlanda in poche parole.
Abitata fin dalla preistoria, l’Irlanda fu conquistata dai Celti nel 4° secolo a.C. e cristianizzata tra il V e VI secolo. Dopo le invasioni dei Vichinghi, la conquista inglese si completò nel 15° secolo. Il tentativo della Corona di imporre il protestantesimo rafforzò l’identità cattolica del paese e fece crescere il sentimento ribelle tipico irlandese.
Unita alla Gran Bretagna nel 1800 con la perdita del parlamento, la forte identità culturale portò alla creazione del partito Sinn Féin. Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’isola ottenne l’indipendenza e la divisione, con la Repubblica d’Irlanda nel 1949.
Nell’ Irlanda del Nord, le tensioni tra protestanti e cattolici scatenarono violenze e divisioni che durarono fino alla fine degli anni ’90. L’IRA (Irish Republican Army) rinunciò alla lotta armata solo nel 2005.

The Great Famine.
La Grande Carestia (o Great Famine), a metà del 1800, fu una grave crisi umanitaria in Irlanda.
Causata da una malattia del raccolto di patate, alimento base per i poveri, fu aggravata dal fatto che i proprietari terrieri inglesi protestanti continuavano a esportare i piccoli raccolti dall’isola, ignorando la fame dei contadini cattolici.
Il disastro portò alla morte di circa un milione di persone per fame o malattie e spinse un altro milione a emigrare, soprattutto verso gli Stati Uniti. La carestia lasciò segni profondi, alimentando il risentimento verso l’Inghilterra e rafforzando il nazionalismo irlandese.
Il riscatto.
Da appassionata di enogastronomia, il viaggio verso l’Isola di Smeraldo è iniziato con una meticolosa ricerca di sapori e locali imperdibili.
Avendo vissuto nello Yorkshire, mi aspettavo affinità con la cucina del Nord Inghilterra, e in effetti le somiglianze non mancano. Tuttavia, è l’attenzione orgogliosa agli ingredienti locali e freschi a dare all’Irlanda un carattere distintivo e genuino.
Visitando la capitale, è d’obbligo recarsi al Guinness Storehouse nel centro di Dublino. Questa non è solo una fabbrica, ma un tempio.
Lì, in un sorso scuro e cremoso, si capisce la storia del paese contraddistinta dalla sua resilienza e voglia di libertà. La Guinness, preparata con soli quattro ingredienti: acqua, orzo, luppolo e lievito, accompagna da più di un secolo i pasti degli irlandesi e le serate al pub, conquistato il mondo, un boccale dopo l’altro.

Ma è muovendosi verso la parte costiera e rurale dell’Irlanda che la cucina si fa vera, essenziale. Qui, ingredienti umili di tavole contadine e marinare si fondono in piatti sostanziosi e confortanti. Un esempio è il Seafood Chowder (IMMAGINE DI COPERTINA) assaggiato al The Ivy Cottage di Doolin.
Questo piatto tipico irlandese è una zuppa a base di panna e brodo di pesce, con tocchi di salmone e merluzzo, verdure come carote, sedano e patate e arricchito da erbe aromatiche come prezzemolo, aneto e finocchietto.
Questa specialità, che può essere trovata nella maggior parte dei menù del paese, è un perfetto esempio di ingredienti semplici e genuini che combinati tra di loro danno vita ad un piatto delizioso e confortevole, che riesce a regalare una sensazione familiare al primo boccone.
La vicinanza alla cucina britannica si ritrova proprio nei classici come Bangers and Mash, salsicce, purè di patate e salsa gravy, e la classica Cottage Pie, carne stufata per ore e ricoperta da un morbido strato di purè di patate dorato che viene poi fatto dorare in forno. È una cucina pensata per nutrire l’anima nei lunghi mesi freddi di pioggia.

Il clima poco ospitale dell’Irlanda definisce i suoi sapori. I vegetali coltivati sono pochi, ma essenziali: le ricette tipiche elevano a protagonisti assoluti le umili patate, i porri e le barbabietole, trasformando la semplicità in sostanza.
A Galway City, l’Ard Bia at Nimmos, incastonato sotto l’Arco Spagnolo, ruba il cuore. Lì, per un brunch, si possono trovare i migliori pancake al latticello con scorza d’arancia, accompagnati dall’immancabile sciroppo d’acero, una composta di frutti di bosco fatta in casa e una mousse di mascarpone.
L’Irlanda, risorta dalle sue ombre storiche, è oggi una meta gastronomica inaspettata e tutta da scoprire. Tra piatti tipici e accostamenti innovativi, lascia nel cuore un ricordo caldo, sapori che si fanno memoria.

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