Un piccolo borgo del Friuli-Venezia Giulia è ormai la consolidata sede di Magici Intrecci, una manifestazione all’insegna dell’originalità e dell’estro artistico.
Visitare alcuni luoghi è un’esperienza speciale, un po’ come quando si ha la fortuna di vedere gli animaletti del bosco: tutti sanno che esistono eppure passano inosservati, fino a quando non scelgono di mostrare il loro fascino.
Andare a Strassoldo significa passeggiare lungo stradine secondarie in pietra, fiancheggiare i canali del fiume, avere come colonna sonora il costante scrosciare dell’acqua nel vecchio mulino e ammirare i due castelli, che massicci e austeri hanno resistito allo scorrere dei secoli; tutto questo rende la gita intrisa di un’innegabile atmosfera fiabesca.

Le origini del castello.
C’erano nel lontano 500 d.C. due torri che si ergevano severe sul percorso della via Julia, verso Aquileia.
In epoca medievale, una volta ricevute delle terre in feudo, il destino della famiglia nobiliare dei Conti di Strassoldo si intrecciò indissolubilmente con questa defilata zona dell’attuale Friuli-Venezia Giulia. A seguito del loro insediamento sorsero edifici dediti al lavoro agricolo e amministrativo, in quello che oggi è un affascinante borghetto abitato da circa 120 anime.
Fu questa famiglia a donare a ciascuna torre un castello come compagno, e tutt’ora gli eredi ne sono i detentori.

Il castello di Strassoldo di Sopra, il primogenito, fu più fortunato di suo fratello quel “di Sotto”, perché a lui il tempo non ha sottratto la sua torre, che tutt’ora fedele gli sussurra di nascosto ciò che scruta nei dintorni.
Il parco.
Natura e architettura danzano insieme, valorizzandosi a vicenda. Il grigio della pietra si fonde con il verde dell’edera che si arrampica coraggiosa lungo tutta la facciata del Castello, mentre all’acqua azzurra è affidato il compito di riflettere tutta la bellezza che la circonda.
Lo splendido parco è uno degli angoli più affascinanti della location.
Offre scorci suggestivi sul fiume Taglio, le cui sponde sono abitate da salici che piangono sulle sue acque, maestose magnolie che fiorite donano innumerevoli sfumature di rosa e bianco, mentre imponenti e anziani alberi dal fogliame rigoglioso trasmettono al luogo tutta la loro vitalità e in autunno regalano le tonalità del tramonto.
I giardini sono tenuti a regola d’arte: bossi abbracciati da aiuole variopinte, due fontanelle di pietra sgorganti acqua freschissima e potabile uniscono l’utile con il suggestivo e dai porticati pendono eleganti delle bellissime glicini.
In occasione di Magici Intrecci primaverili in tutta la location spuntano decorazioni floreali ad hoc, ghirlande, tavole espositive imbandite con stoviglie antiche, frutti e fiori.
La manifestazione Magici Intrecci.
Nei film la magia di solito viene celata, ma nella realtà, quando si ha la fortuna di individuare un posto che conserva qualcosa di incantato, è davvero fondamentale trovare il modo di farlo conoscere a quante più persone possibile.
Per questo motivo 27 anni fa, il Castello di Strassoldo di Sopra diventò, per volere della proprietaria, sede di una manifestazione chiamata Magici Intrecci.
L’evento prevede due repliche l’anno, una alle soglie della stagione primaverile e l’altra dedicata alla celebrazione dell’autunno. Sia negli spazi interni, che nel bellissimo parco sono presenti più di cento stand espositivi.
Una esposizione che riunisce unicamente piccole realtà di artigiani, la maggior parte proviene da molteplici regioni italiane, ma c’è anche qualche straniero.
Magici Intrecci è riservato unicamente a prodotti di nicchia caratterizzati da una apprezzabile originalità, ottima fattura ed evidente qualità.
Ma cosa si trova? Davvero di tutto: da gioielli realizzati a mosaico a succhi di mela speziati; dagli angioletti in legno e stoffa alle torte alla violetta; dai cesti intrecciati a mano alle caramelle al sambuco e rabarbaro; da deliziosi vestitini per neonati a baci di dama alla rosa; da creme curative alla bava di lumaca a formaggi dai mille sapori.
Il concetto che accomuna i più svariati oggetti con i più variegati prodotti alimentari è la cura con cui vengono ideati e realizzati, la tradizione che si cela dietro il gesto che li dà alla luce e il valore della lentezza, che caratterizza il lavoro a mano.

La vision sui prodotti alimentari.
Trovare un’esperienza gastronomica che non soddisfi solo il nostro afflato godereccio, ma che nasca da dei valori e che offra una sorpresa alle nostre papille gustative, è ormai una lussuosa esigenza che, almeno qualche volta, sempre più persone cercano di soddisfare.
Oltre al mondo delle menti brillanti degli chef e delle loro brigate, esiste un retroscena brulicante di altrettanti saperi e maestranze che danno alla luce leccornie gustose e buone, anche per l’ambiente; è a questo universo meno conosciuto che si rivolge la manifestazione.
Si tratta appunto di produttori che curano meticolosamente la loro piccola realtà, offrendo qualcosa di originale.
È chiaro che la pratica della buona cucina e della buona produzione agroalimentare sono mondi diversi, ma indissolubilmente collegati. Chiacchierando con alcuni produttori che riforniscono anche ristoranti, ci è stato spiegato che questo flusso di scambio è possibile proprio perché, alla base, vi sono gli stessi principi.
Comune è anche l’obbiettivo di proporre dei gusti inediti, realizzati attingendo conoscenze vicine sulla linea dello spazio e lontane sulla linea del tempo.
Mai come oggi territorio e storia regalano deliziosi racconti e andare a Magici Intrecci è una bella occasione per scoprirne alcuni.
Un evento per tutti.
Un altro punto forte di questo evento è il suo essere multi-target, adatto alle coppie che vogliono passare una giornata diversa in un luogo romantico, ma anche perfetto per le famiglie che desiderano passare delle ore all’aria aperta facendo un giro per le bancarelle.
In uno dei due giardini vi è uno spazio dedicato proprio per i più piccoli, dove i genitori possono sedersi su delle balle di fieno, adibite a panchine, e far divertire i propri figli con svariati giochi di legno colorati e ingegnosi.
Questa manifestazione, però, è pensata anche per gli intenditori, che oltre ad acquistare, desiderano saperne di più. A questo scopo vengono organizzate nei giardini delle piccole conferenze dove i produttori presentano il loro operato e condividono i loro saperi, riportano alla luce prodotti poco usati, raccontandoli in modo appassionato e illustrando tutte le loro potenzialità salienti.
Ovviamente non mancano dei punti di ristoro, dal bar all’interno del castello, a una cantina del paese gestita dagli alpini che propongono rustiche ed abbondanti grigliate accompagnate dalla immancabile polenta.
Vi è anche l’agriturismo adiacente dove è possibile fare scorpacciate di piatti tipici friulani. Si trovano i famosi Cjarsons, ravioli caratterizzati da un retrogusto dolce. Non manca il celebre Frico, un disco di formaggio fuso con le patate. Immancabile anche il salame friulano cotto alla brace sfumato con l’aceto e una insolita e gustosa frittata allo sclopit, un’erba spontanea molto diffusa in queste zone.
E, per chiudere in dolcezza, frittelle di mele fatte espresse davanti a voi!

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Crediti foto Carlotta Gelletti