L’Asan e la Mussa: un amore da favola.

Ai margini del borgo medievale di Cividale del Friuli, lungo la strada che porta a Prepotto, abita da pochi anni una piccola azienda agricola: L’Asan e La Mussa.

Un nome evocativo, soprattutto per chi è del luogo, che racconta la storia di amore e passione di Alessia e Matteo.

Tre esemplari di Asino Ragusano
Crediti Foto – L’Asan e la Mussa

I protagonisti de l’Asan e la Mussa.

A partire dal 2016 Alessia Moschioni, con occhi luminosi che trasuda amore per gli animali, e Matteo Costa Pelliciari, casaro dal palato fine che non ha paura di sporcarsi le mani, decidono di dar vita a una realtà nuova.

Nuova perchè, sebbene decidano di recuperare la vecchia stalla del nonno di Alessia, i lavori di restauro sono davvero ingenti.

Nuova perché in una zona storicamente vocata al vino come quella dei Colli Orientali arrivano Capre Saanen e Asine Ragusane.

Infine nuova perché a farlo sono due ragazzi giovani, entusiasti e coraggiosi, compagni nella vita e in questa inedita sfida.

Esemplari di Capra Saanen
Crediti Foto – L’Asan e la Mussa

Varcato il grande portone della stalla de L’Asan e la Mussa si possono scorgere a sinistra i centodieci esemplari di Capra Saanen, animali snelli e dal manto candido: affondano senza tregua il muso nel profumatissimo fieno che l’azienda autoproduce.

A destra, invece, i circa venti capi di asino ragusano: manto scuro, muso grigio e grandi occhi incorniciati di bianco. Attenti osservatori, scrutano ciò che li circonda senza però farsi distrarre dal pasto appena servito.

Entrambe le razze sono vocate alla produzione di latte, note non per la quantità bensì per la qualità.

Lazienda segue un regime alimentare perlopiù fibroso, principalmente fieno (pascolo ed erba fresca nella bella stagione) ed una combinazione di cereali scelti.

Qualche passo più avanti, nella stalla, troviamo anche due tori dal manto morbidissimo. 

Mario e Dario, poi, sono i due maiali di cinta senese che L’Asan e la Mussa ha acquistato coerentemente con l’atteggiamento sostenibile che la contraddistingue: essi infatti vengono alimentati anche col siero derivato dalla lavorazione dei formaggi, ancora ricco di sali minerali, che altrimenti andrebbe smaltito.

Uscendo invece è possibile ammirare due bellissimi cavalli e una colorato villaggio di casette che ospitano svariate razze di galline.

Crediti Foto – L’Asan e la Mussa

Ovunque guardi ci sono animali, ognuno col suo nome, che vivono in un ambiente pulitissimo e curato e allora capisci che da quelle parti vige la regola dell’amore.

Quell’amore puro, sinonimo di affetto, di cura, di attenzione: quello che è possibile scorgere nelle lacrime di Alessia quando racconta di Ciccio, l’asino mancato improvvisamente a gennaio 2023, dopo che li aveva accompagnati sin dall’esordio dell’azienda.

Alessia e l'asino Ciccio
Crediti Foto – L’Asan e la Mussa

L’antagonista.

È nel 2020 che lAsan e la Mussa entra in piena attività e può finalmente iniziare a vendere i propri prodotti.

Il simultaneo arrivo del Covid, però, destabilizza: è il momento di rimboccarsi le maniche e spingere sulle consegne a domicilio nella consapevolezza che ancora nessuno li conosce.

Sapevamo non sarebbe stato facile, ma lentusiasmo e la tenacia ci hanno permesso di non perdere le speranze e di continuare rivoluzionando tutti i piani” racconta Alessia.

Oggi possiamo anche dire che è stata loccasione per concentrare tutte le nostre energie qui, nella stalla, con i nostri animali.

Per capire come farli stare davvero bene e avere un prodotto di alta qualità, abbiamo studiato un piano alimentare coerente con i nostri ideali e abbiamo optato per una pulizia profonda dellambiente” incalza Matteo.

Matteo controlla le forme di cacio
Crediti Foto – L’Asan e la Mussa

Non è bastata, in sostanza, una pandemia mondiale a fermare i sogni di Alessia e Matteo che facendo squadra tra di loro e con i loro amatissimi animali hanno sconfitto il cattivo, il mostro della favola.

Il lieto fine.

Qualità, creatività e originalità. Oggi entrando nello spazio dedicato alla vendita dei prodotti de L’Asan e la Mussa si respira un profumo inebriante che non disturba anzi carezza il naso.

La declinazione delicata che il latte di capra assume nei loro formaggi deriva innanzitutto dall’alimentazione, ma anche dall’estrema pulizia della stalla e degli animali in sede di mungitura, nonché dalla lavorazione pressoché immediata del latte appena munto.

Il latte dasina, troppo poco grasso per essere adatto alla caseificazione esclusiva, è soggetto dal 2017 di esperimenti per la creazione di formaggi a latte misto.

Da un paio d’anni è quindi possibile assaggiare una limitatissima produzione di formaggi a base anche di latte d’asina.

Esso è consigliato soprattutto per l’alimentazione dei neonati in quanto ricco di vitamine, sali minerali, lisozima e lattoferrina ma povero di grassi e caseina, proteina spesso associata alla comparsa di intolleranze. Ciò lo rende un prodotto ottimale per i reparti pediatrici degli ospedali.

Ad oggi però vi è un limitato riscontro nazionale in tal senso e granparte della produzione dell’azienda approda nei paesi dell’est.

Il latte di capra invece viene trasformato in formaggi di altissima qualità, che strizzano l’occhio alla Francia.

L’approccio non è convenzionale, si possono provare il Raffaello, formaggio a crosta fiorita che come un cioccolatino si scioglie in bocca; i Bon Bon prendono invece ispirazione dalle praline dolci e hanno diversi dressage che vanno dalla frutta secca alle erbe aromatiche.

Caciotta Fiori e Miele
Crediti Foto – Linda Pugliese

Alla vista colpiscono di certo le coloratissime caciottine ricoperte di miele e fiori.

Le proposte dell’azienda hanno la capacità di stupire e incuriosire, spingendo chi le guarda a provare andando fuori dai classici schemi dei caci a cui siamo abituati.

Matteo e Alessia si sono affidati alla tradizione per iniziare, ma oggi guardano con fierezza al futuro, non si fanno intimorire dai possibili fallimenti: provano, sperimentano, osano!

Si nutrono di coraggio, tenacia e ambizione i personaggi di questa storia che non ha lieto fine. Perché diciamolo: le storie belle non finiscono! E per L’Asan e la Mussa la storia ha ancora molte pagine da scrivere.

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Curiosa, sincera e testarda, Linda, laureata in Scienze Gastronomiche, ama raccontare storie: quelle del cibo e di chi lo produce, di chi lo trasforma e di chi, semplicemente, lo mangia. Per lei il cibo è infatti il linguaggio più comune per parlare di un popolo o di un territorio. Linda mangia i libri e legge il cibo!

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