Gin Tonic al Mondschein

Gin Tonic al Mondschein

Prendi una baita in montagna, l’inizio dell’autunno, che quassù, a 1200 metri sa già d’inverno, un camino acceso, una confortevole poltrona e un buon gin tonic.

L’accoglienza al Mondschein è sempre piacevole e di casa. Quando poi parliamo di gin tonic, diventa anche un’esperienza di quelle da tenere nelle pieghe della nostra memoria.

Al Mondschein il gin tonic ha un sapore speciale: un sapore di memorie e ricordi.

La memoria nelle food experience è sicuramente un tratto importante per farcele apprezzare. Stefano, grazie al suo entusiasmo e alla sua professionalità, riesce a farci vivere un viaggio nella storia, proiettandoci nel futuro.

In una giornata fredda e nuvolosa, un bicchiere di distillato ci aiuta a scaldare cuore e mente, sollevandoci dalle miserie della vita.

Ed ecco che Stefano ci invita a degustare il distillato più diffuso negli ultimi anni, non solo con il gusto, ma anche con l’olfatto, la vista e la memoria.

Gin Tonic cardamomo e arancia.

Per iniziare ci serve un gin tonic affumicato al cardamomo e arancia. Partiamo con l’affumicatura a cannello delle bacche di cardamomo fresche, che riempiono il bicchiere di un gusto affumicato e speziato al tempo stesso.

Stefano ci versa del gin Greedy, che utilizza il cardamomo in distillazione per esaltare il gusto speziato. Il gin Greedy è un distillato italiano molto aprezzato.

Aggiunge il ghiaccio, ed infine la tonica, scegliendo una Indi, sempre per esaltare le spezie.

A questo punto inizia la degustazione e Stefano ci accompagna passo passo.

Il primo sorso lo faccio in purezza, per sentire l’affumicato, che persiste sul fondo del palato, nel naso e in bocca.

Poi aggiungo il cardamomo crudo, chiuso. Questo passaggio aumenta la persistenza del tratto speziato.

Infine aggiungo la scorza d’arancia, così che l’olio essenziale agrumato smorza la nota pungente del cardamomo.

Se infine voglio smorzare maggiormente la nota speziata, aggiungo la fettina d’arancia. Nel mio caso preferisco fermarmi alla scorza, perché la nota pungente rimane piacevole in bocca.

Tra una degustazione e l’altra possiamo assaggiare le chips di patate appena uscite dalla cucina.

Perché non c’è solo il gin tonic al Mondschein.

Gin Tonic cannella e arancia.

La seconda degustazione prevede invece un gin tonic affumicato cannella e arancia, molto invernale.

Stefano ora affumica la cannella, che rilascia il suo aroma nel bicchiere.

Poi aggiunge il Monkey 47, un gin tedesco, con la cannella nella botanica.

Infine aggiunge la tonica, in questo caso la 1724, cilena, secondo Stefano adatta alle note agrumate dell’arancia.

Anche in questo caso, il primo sorso lo faccio in purezza, seguendo le indicazioni di Stefano.

L’aroma piccante della cannella avvolge il naso e il palato come un leggera coperta.

A questo punto aggiungo la scorza d’arancia per equilibrare la piccantezza della spezia.

Non aggiungo neppure in questo caso la fettina d’arancio, per mio gusto. Smorzerebbe troppo l’aroma calda della cannella.

Ma è questione di gusto, e la degustazione serve ad accompagnarci in questo viaggio esplorative di un distillato e di un drink che forse diamo troppo per scontato e che in realtà ha una complessità interessante e sempre in cambiamento.

Vi consiglio di provare l’esperienza del Gin Tonic al Mondschein e di farvi accompagnare per mano da Stefano.

Gin e storia.

Il gin è un distillato antico, che ha avuto diversi cambiamenti nel corso degli ultimi 200 anni.

L’origine del gin è da attribuirsi a monaci italiani, data la natura mediterranea del ginepro, base di tutte le botaniche del gin.

Venne poi migliorato nel XIII secolo in Olanda, rimanendo sempre un rimedio medicamentoso, per le proprietà del ginepro.

Questa bevanda divenne poi popolare in Inghilterra quando Guglielmo d’Orange lo importò nel paese e diede via alla produzione nelle distillerie.

La grande diffusione avvenne con l’espansione coloniale dell’Inghilterra, grazie all’abbondante uso del gin come antimalarico da parte delle truppe inglesi di istanza nei paesi nei quali proliferava la malaria.

Il gin tonic infatti veniva bevuto come bevanda medicale, in quanto il gusto pungente dell’acqua tonica, nella quale è presente il chinino (antimalarico), veniva ingentilita dal gin.

Negli ultimi anni sono nate diverse distillerie artigianali che hanno sviluppato gin con diversi tipi di botaniche, tanto che sono sempre di più le degustazioni di gin e di Gin&Tonic.

Mondschein – Sappada

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