Le sette storie della Rete del Pinot Bianco nel Collio

Sette storie, sette famiglie, sette vini e un unico vitigno, il Pinot Bianco.

Era agosto 2021 quando le sette famiglie del Collio (Castello di Spessa, Livon, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Pascolo e Venica & Venica) annunciavano di essersi abbracciate attorno alla Rete del Pinot Bianco nel Collio.

Un progetto per il territorio sul territorio: quella terra di confine a forma di mezzaluna, il Collio, dove la Ponca e i tanti microclimi donano ai vini un carattere unico e peculiare, sempre riconoscibile.

Mamma che predilige soprattutto i vini bianchi, il Collio, secondo le sette famiglie della Rete, ha nel Pinot Bianco il suo figlio prediletto.

Perchè è un vino capace di esprimere tutte le sfumature di carattere dei siti su cui nasce e tutte le cure delle persone che lo accudiscono e lo fanno maturare.

I verdi che virano in svariate incredibili sfumature, fino ad arrivare all’oro, a ricordare i colori titpici di queste colline; la mineralità che si fa più o meno intensa; la freschezza delle brezze (soprattutto quelle dei siti più alti); i sentori e profumi dei fiori e frutti tipici della zona… tutto nel Pinot Bianco racconta il Collio e i suoi abitanti.

Se ne fa portavoce nel mondo, attraverso bottiglie e calici capaci di durare a lungo.

Perchè questo vino si fa narratore anche della incredibile capacità di maturare e invecchiare bene dei vini bianchi del Collio, e le verticali dei sette Pinot Bianco delle famiglie della Rete lo dimostrano ad ogni assaggio.

Sette famiglie, sette storie.

Nell’arco di un anno siamo entrati nelle vigne e nelle case di ognuna delle sette famiglie della Rete. Abbiamo ascoltato le loro storie, passeggiato tra i filari, assistito alla vendemmia, visitato le cantine…

Eroe di ogni viaggio è stato il nostro Pinot Bianco, che ci ha regalato, storia dopo storia, una trama inattesa, fatta di amore, fatica, sogni, speranza, passione.

L’oro del Collio, il Pinot Bianco, quel vino che i vignaioli della Rete hanno descritto come un ballerino di danza classica, delicato ma persistente, ha tracciato una rotta identitaria, mostrandosi ancora una volta capace di narrare l’essenza di un territorio e di chi di quel territorio si fa custode.

La raccolta scaricabile delle sette storie della Rete del Pinot Bianco nel Collio.

Ecco allora per i nostri lettori, la raccolta delle sette storie attraverso cui il Pinot Bianco ci ha condotto.

Un prodotto pdf da leggere in formato digitale, oppure da stampare, per ritrovare il piacere e il profumo della carta.

Perchè le storie, come un buon vino, vanno ascoltate con tutti i sensi.

Buona lettura!


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Ecco tutti i protagonisti della Rete del Pinot Bianco nel Collio che si sono raccontati per RistorHunter.

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IDEATORE E AMMINISTRATORE DI RISTORHUNTER - Giornalista pubblicista e scrittrice, Francesca è felicemente ossessionata dai racconti e dal potere delle storie: se infatti nessuno è in grado di contrastare la forza di gravità esercitata dalle storie, lei ne è sin dai primi anni di vita la prima vittima. Docente di "arte della narrazione" (anche applicata al mondo enogastronomico), che ama in verità definire "scrittura emotiva", crede che sia assolutamente vero che "Dio creò l'uomo perché gli piacciono le storie". Per Francesca insomma la scrittura è una cosa seria, perché scrivere significa dire quello che non riusciamo a dire e perché la scrittura è "un atto di conoscenza che si maschera di finzione".

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